lunedì 21 marzo 2011

Incontri con l'artigiano

Bellissimo partecipare agli incontri con gli artigiani a Liguriastyle.it. Un'occasione davvero da non perdere per vedere dal vivo l'arte di chi crea con le proprie mani e la propria fantasia...


L’incontro del 19 marzo ha visto protagonista Costantino Bormioli, egregio rappresentante di un’antica tradizione familiare ad Altare, il piccolo borgo alle spalle di Savona, protagonista nel vetro a partire dall’anno Mille.
La lavorazione fu introdotta dai monaci benedettini di origine francese che nel XII secolo furono attratti dalle ricchezze del suolo dell’isola di Bergeggi, nei pressi di Savona, abbondante di legname e materie prime per la composizione del vetro, quali felci, faggi, ciottoli e torrentelli. Impiantarono le prime fornaci, chiamando dalla Normandia e dalle Fiandre alcune famiglie che già esercitavano la lavorazione del vetro. È il 24 dicembre del 1856 la data che suggella l’unione di 16 famiglie di Altare, ognuna proprietaria di una fornace, che mettono insieme denaro e attrezzature per la costituzione di una cooperativa, la prima in Italia a preventivare la tutela per infortunio.
Costantino Bormioli impara la tecnica della lavorazione del vetro dal padre Sandro, fondatore del laboratorio nel 1972, cui va la grande intuizione di utilizzare per oggetti d’arredo il borosilicato fino ad allora impiegato nei laboratori chimici. Con la prematura scomparsa del padre, Costantino decide di proseguire l’opera paterna ed anzi dopo un corso di soffiatura del vetro e dopo l’acquisto di nuove attrezzature, perfeziona ed amplia la gamma delle lavorazioni.

Due le tecniche che l’artigiano utilizza: la soffiatura a lume del vetro borosilicato e la vetrofusione. 
La peculiarità del vetro borosilicato sta nella composizione: una miscela di componenti da cui viene escluso del tutto il piombo, cosa che conferisce eccellente trasparenza e lucentezza, resistenza al calore ed agli agenti chimici. La materia prima si presenta sottoforma di canne trasparenti di diverso diametro e spessore.
Nella vetrofusione si sovrappongono lastre di vetro Bullseye, un vetro americano che si può fondere fino a 7 volte, noto per la straordinaria brillantezza, trasparenza e varietà di colori, in cui includere polveri e materie diverse come il rame e altri metalli. È la fantasia dell’artigiano, affiancato dall’estro della moglie Francesca, a guidare la composizione dei molteplici oggetti in fusione, quali piatti, cornici, gioielli e bijoux.

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