venerdì 26 settembre 2008

Perché l'asciugamano nel cassetto?

Abbiamo deciso di inserire il blog nel sito perché volevamo un contatto diretto, sempre aggiornato, dinamico con i lettori; volevamo farvi conoscere le novità che ci riguardano, i nostri impegni futuri, suggerirvi le idee che maggior consenso hanno riscosso tra le nostre clienti.


E' per questo che oggi voglio puntare sull'attualità del macramè..
Quando le persone mi vedono lavorare immediatamente ricordano le nonne o le mamme che lo lavoravano e mi raccontano dell'asciugamano bello con una splendida lunghissima frangia che tengono rigorosamente nel cassetto. Perché relegare al cassetto delle opere d'arte, io voglio connotarle così, di questa portata??
Capisco che nei nostri bagni, accanto agli asciugamani di spugna, ben più pratici, l'asciugamano a macramè possa differenziarsi, stonare, non assolvere alle nostre esigenze di praticità ma non adoperare questo patrimonio di tradizione è perdere un'occasione: far conoscere ai giovani l'esistenza di questo passato innanzitutto, comunicare aldilà dell'apprezzamento la diversità del fatto a mano e del fatto a macchina, saper riconoscere e poter stimare il manufatto e la tecnica dell'artigiano. Dietro al pizzo ci sono esperienza, maestria e davvero un valore del tempo diverso dall'odierno.
Perché non mettere l'asciugamano sulla cassapanca o trasformarlo in una tenda? Oppure per la tavola di Natale o per la tavola di un'occasione importante sistemiamo l'asciugamano al centro magari giocando con i colori, se l'asciugamano è di lino dopo bianco facciamolo risaltare sopra una tovaglia tinta spago o se la ricorrenza è il Natale basterà mettere un fondo rosso oppure oro.
So già cosa stanno pensando le signore.. E per lavarlo? La frangia si annoda!!
Mettete a bagno il prezioso asciugamano in una bacinella con acqua tiepida e perborato per togliere le eventuali macchie; lavatelo pure in lavatrice, dopo averlo messo dentro una federa. Fate centrifugare a bassi giri in modo che l'asciugamano non esca dalla lavatrice strizzato e con un pettine a denti larghi ridate compostezza alla frangia.
Semplice potersi godere un pezzo di storia ligure no ??

giovedì 18 settembre 2008

Corso di disegno e stampa su tessuto

Se da Creattivando potete imparare la tecnica del macramè, nell'Atelier di Lucia Palmas potete seguire il Corso di disegno e stampa su tessuto.
Il corso è indirizzato alla conoscenza del disegno per la stampa dei tessuti e alla sua applicazione, grazie ad alcuni strumenti professionali messi a disposizione dell'Atelier. Il percorso, dopo un approfondimento della tecnica di disegno della superficie tessile, si svilupperà in una serie di progetti e studi attraverso i quali si potrà esprimere la propria creatività. Tale estro verrà stimolato dal lancio di alcuni temi creativi, dettati dall'Atelier: si progetteranno foulard, coordinati, disegni che comprenderanno interpretazioni sia per l'abbigliamento che per l'arredamento.
Un tema in particolare potrà essere sviluppato al termine del corso e trovare la sua realizzazione attraverso la stampa dello stesso su tessuto oppure si potrà avere la stampa di una serie di disegni, 90 x 60 cm, che formeranno un book.
Per qualsiasi informazione: luciapalmas@hotmail.com

La storia che interessa e diverte (parte V)

Oltre a coprire il corpo, l'abbigliamento rivelava il ceto sociale di appartenenza di chi lo indossava; se alla fine del ‘400 e agli inizi del ‘500 tratto distintivo era una maestosa compostezza di linee, nella seconda metà del secolo, per influenza del gusto spagnolo e del rigore morale instaurato dal Concilio di Trento, le fogge divengono rigide e talvolta artificiose.

E' nel Rinascimento che nasce l’arte del tessere e del tingere i tessuti. I dipintori di stoffe, validi professionisti, a volte sono gli stessi pittori e affrescatori delle chiese. Diversamente dai secoli precedenti, anche l’arte laniera raggiunge livelli importanti, presentando tessuti dai colori sgargianti quali il rosso, il verde intenso, il nero e il turchino. Le vesti a disegno di broccato a risalto su fondo di seta o lana è moda tipicamente italiana, dovuta proprio a Genova e a Venezia, dove profondamente si rivelano i continui rapporti con l’Oriente. Un tessuto signorile, molto elegante, pratico, fluente nella morbidezza, bellissimo nei riflessi di luce è il velluto, che, magistralmente realizzato dai tintori, fu usato per secoli. Se raso e velluto monocromi e lavorati insieme erano indizio di grande raffinatezza a fine ‘400, nel ‘500 la combinazione vede insieme raso, velluto e laminati d’oro.
La combinazione trovò grande consenso se vennero emanate delle leggi tese a calmare l’esuberanza di quelle dame che amavano abiti vistosi,costosi e di grande sfarzo. Un severissimo editto genovese del 1512 esclude per le nobili l’uso di broccati d’oro e d’argento e limita a non più di tre il numero delle vesti di seta o lana; esclude i colori troppo appariscenti, come lo scarlatto. Ai bimbi sotto gli otto anni è permesso solo il velluto; per le fantesche sono proibite vesti di seta, reti in testa, finestrelle alle maniche, scollature troppo audaci e capelli posticci. Queste leggi, in parte disattese, riuscirono però a limitare l'ostentazione di quella ricchezza che i commerci avevano portato a Genova nel 1500, identificato anche nell’impiego di oro, argento e pietre preziose, copiosamente utilizzati per ornare gli indumenti.

martedì 16 settembre 2008

Stile Artigiano a Savona



E' stato molto divertente partecipare a Stile Artigiano alla Fortezza del Priamar a Savona.

Abbiamo incontrato molte persone, ricevuto calorosi complimenti, spiegato la tecnica del macramè anche alla madrina della manifestazione Filippa Lagerback. Tante le signore che ci hanno chiesto di imparare ad annodare i fili, forse contagiate dalla nostra passione..
Abbiamo detto loro di venire in laboratorio a Genova per imparare ma grazie alla disponibilità delle 2 mosche bianche, Stefania e Anya titolari di una sartoria in Via Repetto ad Albissola, nei prossimi mesi potremmo soddisfare le richieste delle signore del Ponente, insegnando il macramè nel suddetto atelier.
Unico neo il tempo, davvero poco rispettoso del lavoro degli artigiani e dell'impegno dello staff organizzativo.

martedì 2 settembre 2008

La storia che interessa e diverte (parte IV)

La cucina del Rinascimento con qualche piatto innovativo resta fedele ai presupposti d’ispirazione medioevale. Permangono le costrizioni religiose, cioè l'astensione dalle carni in alcuni giorni della settimana e durante il periodo della Quaresima, l’uso delle spezie, il grande successo del sapore agrodolce, la predilezione per le torte e i pasticci in crosta nei quali tuttavia non si mettono più gli animali interi ma le loro carni disossate.
Non troviamo nelle ricette nessuna testimonianza di integrazione delle piante americane come il pomodoro, anche se Liguria e Catalogna furono le prime regioni ad introdurlo nel proprio regime alimentare, come non troviamo la zucca, il mais, mentre il tacchino viene adottato molto rapidamente dai cuochi del Cinquecento che ne fanno un arrosto di prima qualità in sostituzione dell’oca.
Anche la patata non compariva tra i cibi di uso comune. Un certo Vincenzo Virginio, nato a Cuneo nel 1752, nel trattato da lui stesso compilato Coltivazione della patata ovverossia dei pomi di terra, volgarmente detti tartufi, descrisse la necessità di incrementare la coltivazione della patata, alla cui diffusione dedicò tutta la vita, consapevole di come un suo ampio utilizzo potesse far fronte ai bisogni alimentari delle popolazioni più povere. Per sconfiggere questa diffidenza, confezionò i tuberi in preziose scatole decorate e le donò alle signore torinesi, che solo nei primi anni del 1800 videro diffondersi la patata sulle bancarelle dei loro mercati. In precarie condizioni finanziarie, da ricco possidente Virgilio dovette ripiegare sull'insegnamento all’Università di Zara, morendo in completa povertà nel maggio del 1830.

lunedì 1 settembre 2008

Stile Artigiano a Savona


Martedì 2 settembre Creattivando apre il laboratorio dopo la pausa estiva. Per l'intero mese ci troverete tutti i pomeriggi dalle 15.00 alle 18.45. Stiamo lavorando per ultimare le nuove creazioni che proporremo alle Giornate dello Stile Artigiano dal 12 al 15 settembre alla Fortezza del Priamar a Savona. Una cornice bellissima proporrà esposizione e vendita del nostro macramè ma anche di ceramiche, capi di abbigliamento, accessori, oggetti per la casa, tutto rigorosamente made in Liguria. Divertenti appuntamenti movimenteranno le quattro giornate: la gara di pesto, la sfilata di moda, il master di acconciature e il convegno sul benessere.
Vai su www.stileartigiano.it per conoscere il programma completo.
Ti aspettiamo...