domenica 10 aprile 2011

Incontri con l'artigiano

L'incontro con la Tessitura Artigianale Giuseppe Gaggioli è stato per i iei interessi una delle esperienze più gratificanti: una grande tradizione e una lunga storia che inizia nel 1932, anno in cui Giuseppe Gaggioli rileva la Società Anonima Velluti Zoagli, nata nel 1922 con l’obiettivo di unire la produzione artigianale a quella industriale, ponendo al centro la qualità come caratteristica esclusiva.
Dal 2000 i nipoti Giuseppe e Paola tramandano l’esperienza e i segreti dei magistri texitores, producendo velluti e damaschi ma anche tessuti raffinati ed esclusivi, utilizzando telai meccanici da loro modificati x ottenere un prodotto di altissima qualità simile a quello tessuto manualmente.


La leggenda vuole che i primi zoagliesi a tessere i velluti siano, nel XII secolo, i reduci della prima crociata, anche se la vera produzione si sviluppò rapidamente nel 1500, facendo di Zoagli una fra le più importanti città produttrici al mondo. L’emigrazione, l’evoluzione industriale e la concorrenza straniera crearono grande crisi nel settore che rimase vivace proprio a Zoagli e dintorni, dove la produzione divenne domestica e si rivolse a quantità limitate di tessuti prestigiosi, tradizione che ancora oggi ritroviamo grazie alla famiglia Gaggioli.
Una villa dei primi del Novecento accoglie l’azienda. La visita guidata ai laboratori consente ai visitatori di seguire le varie fasi della lavorazione dal filo al prodotto finito.
La signora Paola ha presentato alcuni esempi della produzione e in sala conferenze hanno fatto da padrone creatività e bellezza, colori cangianti, ricchi e preziosi damaschi, sete e velluti.
Ancora oggi il damasco viene tessuto rigorosamente a mano, come nel XVI secolo, su telai in legno del Settecento. Di qualità ineguagliabile ha in 64 cm di altezza 12240 fili di ordito, vale a dire che in un centimetro quadrato ci sono ben 470 fili. Ogni giorno si producono circa due metri lineari di stoffa. Pur conservando nei propri archivi un numero svariato di disegni di epoche diverse i fratelli Gaggioli sono in grado di riprodurre dall’antico il disegno del cliente.
Anche il famoso ornesino, la cui origine si attribuisce ai naviganti provenienti da Ormuz, porto sullo stretto tra golfo persico e oceano indiano, rientrava nella produzione dell’azienda fino agli anni ‘60. Si tratta di una tela di seta finissima, morbida e molto fitta con caratteristiche uniche e particolari. Oggi taffetas e sete vengono realizzate, al ritmo di 7/8 metri al giorno, con 1 telaio a motore appositamente modificato per cercare con qualità e prestigio di avvicinarsi all’effetto dei pregiati ornesini.
Il velluto di Genova, di origine cinquecentesca, impiegato per paramenti liturgici, abbigliamento e arredamento, è stato tra i preferiti della nobiltà e del papato per oltre tre secoli. La tessitura di poche decine di metri di stoffa con metodo artigianale richiede mesi di lavorazione e altissimi livelli di specializzazione, valori apprezzati dai Principi Doria Panphilj come dal marchio Prada.
Le seterie Gaggioli producono su telai in legno velluti unici, ricci, operati, negativi e soprarizzi, a richiesta anche laminati oro o argento. La lavorazione più complessa è quella del velluto soprarizzo. Si calcola che per realizzare un centimetro di questo tessuto occorra fare 250 movimenti fra mani e piedi, per una produzione media giornaliera di 40/50 cm. Il pregiato e tradizionale velluto unito di Genova, lavorato a Zoagli, aveva la sua variante più pregiata nel “terciopelo” cioè pelo triplo che contava in totale 9000 fili, tessuto con armatura levantina con casse snodate e 5 pedali aveva 18 ferri a cm e la sua altezza era di 60 cm.

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